Per dare esempi pratici a chi vuole avvicinarsi a questo tipo di fotografie, ho deciso di partire dalla base, uno scatto a largo campo della via lattea, puntando allo zenit, ovvero sopra alle nostre teste.
Innanzitutto parliamo dell’attrezzatura necessaria, Beh, ci tengo a sottolineare che fare un primo esperimento e provare a fotografare in notturno la Via Lattea, sia un singolo scatto siano multipli scatti l’unica attrezzatura veramente necessaria è un cavalletto ed una fotocamera con grandangolo, oltrechè un buon cielo scuro per tempi di scatto non superiori ai 20/25 secondi, pena le stelle ovali.
Per verificare e trovare una location buia potete avvalervi di internet, usando questa mappa: http://www.blue-marble.de/nightlights/2012
Uno o più scatti, sicuramente più d’uno possibilmente, vi propongo le differenze di uno scatto singolo, rendere l’idea:
Abbiamo un risultato migliore già combinando via software 3 scatti, come potete vedere in quest’altro esempio:
Mentre allineando almeno oltre la decina di scatti, in questo caso 30, e seppur con tutti i limiti del caso (*), il risultato è lampante e comunque affascinante e ve lo propongo nell’immagine seguente, che è stata scattata da Valentina utilizzando una comune fotocamera mirrorless Canon EOS M non modificata (*) su un cavalletto e scatti fissi di 25 secondi a 10mm di focale per un totale di 15 minuti di ripresa:
Il limite rispetto ad un’astrofoto effettuata con inseguimento del moto celeste, è il dettaglio del cielo, la via lattea risulta più debole a causa dei tempi corti di esposizione ed alcuni colori vengono meno per via della presenza del filtro IR/UV di fabbrica della fotocamera Canon.
Questi invece sono due esempi di astrofotografia con tempi più lunghi e di scatto e di integrazione totale ed utilizzando una fotocamera dslr modificata per ricevere l’infrarosso, come si può notare, la gamma di colori è maggiore:
La seconda di queste immagini proposte è proprio quella che mi ha dato l’input per realizzare il Tutorial di elaborazione e questa Guida che analizzerà l’attrezzatura necessaria e vi spiegherà come usarla.
Iniziamo dicendo che volendo stare su un budget minimo, con una modica cifra, diciamo dai 100 ai 600 euro circa è possibile attrezzarsi per l’astrofotografia a largo campo con fotocamere DSLR comuni; la cifra varia a seconda di quanto riusciamo a reciclare dall’attrezzatura per la fotografia diurna, la nostra manualità ed i compromessi dovuti all’investire troppi soldi in una passione che non sappiamo per quanto avremo.
Ecco cosa ci occorre nello specifico e punto per punto:
- una fotocamera DSLR, meglio Canon unicamente per un discorso di budget, se vogliamo stare intorno a quella cifra, ed i modelli consigliati sono: dalla EOS 450D fino alle più recenti (perchè l’utilizzo del liveview è molto comodo, ma anche una 350D che ne è sprovvista, può andare bene, con più fatica nel fuocheggiare).
Il mio consiglio è dedicare inizialmente un corpo solo per questo genere di riprese (ed il cui campo puo’ essere ampliato alla fotografia diurna infrarossi), perchè ormai un corpo DSLR usato del calibro di una EOS 1000D può costare 150 euro, una cifra relativamente molto bassa, e per la stessa cifra tra gli astrofili è possibile comprarlo già modificato per astronomia, risparmiando ulteriormente. Ovviamente più recente è la fotocamera più il prezzo sale - la modifica IR/UV sulla fotocamera DSLR che necessita almeno della rimozione del filtro lowpass LPS1, quest’operazione può essere eseguita con le proprie mani se si possiede particolare maestria e manualità nel fare queste cose (Vedi: http://stefanofocosi.altervista.org/ModificaCanon.html ) oppure da negozi / laboratori specializzati di astronomia e fotografia, sparsi un po’ per tutta italia e nel mondo (Esempio nel nord italia: https://www.telescopi-artesky.it/132-modifiche-reflex ). Non consigliamo modifiche più dispendiose, ovvero la sostituzione del filtro lps con un altro vetro che filtra una banda inferiore ir/uv, oppure semplicemente trasparente per mantenere la funzionalità della taratura dell’autofocus che altrimenti viene meno. Questo perchè è sicuramente più dispendioso e per iniziare non è necessario, ma anche perchè in alcuni marche e modelli di questi filtri sono sopraggiunti problemi di “flare” sulle stelle , degli artifizi indesiderati e non piacevoli, per cui 🙂 al risparmio circa 100 euro per fare effettuare la modifica
- un Cavalletto abbastanza robusto, senza testa, generalmente è sufficiente svitarla ed avere la vite per la testa che sporge. Se non lo si possiede preventiviamo un 80 euro per un buon treppiede non troppo pesante con carico massimo di almeno 4kg
- uno Star-tracker , che è quel dispositivo abbastanza portatile, sta comodamente in un piccolo zaino / borsetta che consente di inseguire il moto terrestre con la fotocamera ed ha autonomia di tutta la notte, sono sufficienti 2 max 4 batterie stilo a seconda del modello. Possono reggere diversi minuti di esposizione senza che le stelle vengano mosse o ovalizzate, a seconda delle focali impiegate come obiettivo comunemente può reggere non oltre i 3 minuti per singola esposizione, con obiettivi di lunghezza focale non oltre ai 180/200mm . Il prezzo per uno startracker che regga focali fino al 100mm per 2/3 minuti si aggiura sui 400 euro, 200 euro per un’usato e tra i i vari modelli di startracker che sono ora in commercio c’è l’imbarazzo della scelta, noi possiamo consigliarvi un Ioptron skytracker, o uno Skywatcher StarAdventurer, il primo più compatto,il secondo che può ospitare e reggere anche due fotocamere contemporaneamente.
- un timer/intervallometro remoto programmabile, su ebay/amazon se ne trovano a 20 euro, tuttavia se ci si vuole arrischiare nel firmware hack Magic Lantern, compatibile solo per alcune fotocamere canon, dalle ultime release è integrato l’intervallometro e la posa Bulb nel menù stesso della fotocamera per cui è possibile anche risparmiare i 20 euro 🙂 Al più presto pubblicherò un post per spiegare Magic Lantern ed altri metodi per i più smanettoni
- ed infine un Obiettivo fotografico impostato in messa a fuoco Manuale, ovviamente il quanto più possibile di qualità e luminoso, per iniziare va benissimo la focale compresa tra i 10 e 50 mm, e diaframma non oltre l’f/4.5 possibilmente. Per fare un esempio va benissimo per una prima prova il classico 18-55 seppur gli obiettivi zoom se non di fattura eccelsa e costosissimi sono da evitare in astrofotografia, preferendo una focale fissa.
Per dare un’idea di come dovrebbe apparire ed essere configurato il vostro setup di ripresa astrofotografica largo campo le seguenti sono due immagini sia con lo ioptron che con lo skywatcher:
E questo è il link di un sito di attrezzatura usata per appassionati d’astronomia: http://www.astrosell.it
Reperita tutta l’attrezzatura, caricate le batterie, e caricata la nostra auto, quello che dobbiamo fare, oltre a recarci con tutta la nostra attrezzatura in una location il più buia possibile è di posizionare il tutta l’attrezzatura, mettere in bolla il cavalletto avendo cura girarlo verso la stella polare per poi puntarla, senza muovere il cavalletto, dal cannocchiale incluso nello star-tracker.
Come trovare la stella polare? Basta conoscere almeno la costellazione dell’Orsa Maggiore, la stella polare fa parte dell’Orsa Minore, e quindi visualizzando il grande carro, dalle due stelle del carro lontane dal timone va prolungata idealmente una linea, dopo tre lunghezze, calcolate sulla distanza di queste due stelle nell’orsa maggiore, vedremo spuntare la Stella polare, la piu’ luminosa in quell’area e che rappresenta l’estrema stella del piccolo timone nell’orsa minore.
Quest’immagine può esservi d’aiuto:
Trovata la Stella polare nel campo del nostro cannocchiale, non abbiamo terminato l’allineamento perchè la Stella polare non corrisponde esattamente all’asse polare terrestre, per cui vi spiego il metodo più semplice ovvero utilizzare una semplice APP sullo smartphone, ne esistono svariate, ma vi suggerisco, quella gratuita per Iphone, prodotta dalla stessa ioptron scaricabile a questo link: https://itunes.apple.com/it/app/ioptron-polar-scope/id564078961?mt=8
Oppure quella per Android, non ne ho trovate gratuite, ma questa che vi linko funziona bene e costa un’inezia: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.techhead.polarfinder&hl=it
Quindi effettuiamo le correzioni sul cannocchiale del nostro star tracker, come indicato dall’app sullo smartphone e se abbiamo eseguito tutte le operazioni correttamente mantenendo il cannocchiale in bolla, possiamo passare ad effettuare la messa a fuoco, importantissima!
Per fuocheggiare è sufficiente aprire il diaframma dell’obiettivo al massimo, aumentare anche gli iso ad almeno 1600 iso, sempre stando attenti a urtare il treppiede perdendo la messa in bolla e non cambiare l’allineamento polare, e puntare una stella luminosa nel cielo; quando sarà una volta visibile nel mirino ottico e ci siamo avvicinati alla messa a fuoco corretta, con il liewview digitale, a zoom 5x o 10x è possibile regolare finamente la messa a fuoco, dopodichè possiamo iniziare con i nostri scatti !
Ora possiamo passare alla lettura del prossimo Post con annesso il Video-Tutorial per elaborare gli scatti ottenuti: