Gaia, cornerstone mission dell’ESA, produrrà una survey astrometrica, fotometrica e spettroscopica di tutto il cielo fino a magnitudine V=20, osservando circa un miliardo di sorgenti, su una base temporale prevista di cinque anni. Il lancio è avvenuto alla fine del 2013. La missione è finanziata dall’ESA, tranne che per il trattamento dei dati di cui si fa carico la comunità astronomica europea attraverso il Data Processing and Analysis Consortium (DPAC). L’Italia (ASI + INAF) partecipa al DPAC per una frazione molto importante, con contributi dagli Osservatori INAF di Bologna, Catania, Napoli, Padova, Roma, Teramo, Torino(sede della PI-ship Italiana) e Trieste.
Dice l’INAF: “con Gaia, la madre di tutte le mappe del cielo. Il primo catalogo, con oltre un miliardo di stelle, collezionato in un anno dal satellite Gaia dell’ESA, è stato reso pubblico!”
A 3 anni dal lancio nello spazio, ecco il primo risultato della mappatura, nonostante non pochi problemi avuti in questi 3 anni
La’articolo sul sito INAF dedicata a GAIA:
L’articolo sul sito ESA:
Mentre l’ultima notizia datata 22 Settembre 2016 circa i fenomeni di Microlensing che sono nel mirino di GAIA: